Bigattini: 3 inneschi da provare

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bigattini inneschi e consigli

I bigattini, larve della mosca carnaria (sarcophaga carnaria), vengono utilizzati nella pesca in mare e in acqua dolce. Le tecniche in cui vengono utilizzati sono varie, tutte quante in comune hanno l’utilizzo del galleggiante e dei pasturatori. I bigattini o cagnotti sono larve molto vivaci e i pesci impazziscono alla loro presenza in acqua. Altro motivo della loro fama è che sono molto economici ed inoltre è una tipologia di esca poliedrica, infatti si ha la possibilità di catturare qualsiasi tipo di pesce dalla superficie al fondo.

Sono un pescatore a cui piace sperimentare sempre nuove tecniche, queste comunque ruotano in base al periodo, intorno al surfcasting e alla pesca a fondo all’orata, le mie tecniche preferite. Per quanto riguarda le mie esperienze e non sono un guru della pesca a bigattino, ma i guru confermeranno, credo… Il bigattino diventerà magico se all’innesco abbineremo una pasturazione adeguata. L’innesco di un singolo bigattino senza pasturare risulterà inutile.

Quando utilizzo i bigattini nella pesca con il galleggiante, mi diverto a ricercare prede come leccie stella ed occhiate. Le prime se di taglia tirano come dannate e il divertimento è assicurato, altrettanto fanno le occhiate che rendono sempre divertente il combattimento. Vediamo un po come ho utilizzato il bigattino per catturare le leccie stella.

Pesca con i bigattini: consigli utili e attrezzature

La primavera è il periodo in cui la leccia stella, predatore pelagico inizia ad accostare. Con qualche consiglio di un amico specializzato nella pesca bolognese e pesca all’inglese in mare ho avuto dei buoni risultati. Non ho fatto grandi numeri ma mi sono divertito parecchio, vi spiego come…

Canna e mulinello: leccia stella con i bigattini

Partiamo dall’attrezzatura, molto semplice ed economica una canna bolognese Lineaeffe Meteora 4m 20gr acquistata su amazon. Il mulinello, un Daiwa Megaforce 2000 acquistato anche questo su amazon, caricato con del filo da bobina 0,20. Vi consiglio di non scendere di diametro, le leccie sono predatori molto forti e vi daranno da fare, preparatevi!!

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Montatura e azione di pesca

La montatura abbastanza semplice, galleggiante scorrevole da 3+1 gr a penna bloccato da due stopper in gomma, una spallinata molto aperta con 4 piombini a distanza di 7/10cm l’uno dall’altro. Per il finale ho usato 70 cm di fluorocarbon dello 0,18 e amo del 12.

L’azione di pesca si è svolta in questo modo: una prima pasturazione con una pastura a base di sarda, fatta da me in casa. Dopo aver creato una zona di richiamo olfattivo, fiondavo un po di larve, magari anche due volte di fila, ogni 7/8 lanci aggiungevo un po di pastura insieme alle larve. Le fiondate le davo con costanza, ma mai esagerando con la quantità, il risultato da ottenere è tenerli nella nostra zona di pesca non sfamarli!! Vediamo qualche innesco!!

3 inneschi per bigattini

  • Il primo innesco era su amo Jaguar 518 tanago del 12 ad occhiello, quello con cui ho effettuato le catture di esemplari più piccoli, i più grossi sui 250 gr circa. Ho innescato un bigattino singolo facendo passare l’amo sotto pelle, esattamente al centro del corpo. La posizione d’innesco è ottima per la pesca a galla infatti la larva mantiene costantemente la posizione orizzontale, quella in cui cadrebbe in modo naturale.
  • Il secondo innesco sempre su amo del 12, ma questa volta due bigattini, uno innescato a calza per coprire gambo e occhiello, l’altro a penzoloni sulla punta dell’amo infilato dalla parte più grossa.
  • Il terzo è stato quello con cui ho avuto le catture più grosse, probabilmente perchè più sostanzioso. Ho deciso di aumentare la grandezza dell’amo dopo alcune slamate con partenze degne di nota con tanto di “sfrizionata” (le partenze di leccie di taglia le ho avute anche con il secondo innesco!!). Una volta sostituito l’amo del 12 e messo uno del 10 ho cambiato l’innesco, bigattino a calza per coprire il gambo e 3/4 bigattini a penzoloni.

Magari il terzo innesco è più adatto ad una pesca sul fondo. Possiamo dire anche che non ci sono regole fisse nella pesca, le prove e gli esperimenti al massimo possono portarci qualche capotto, ma anche tante conferme.

Il risultato per due ore di pesca è stato ottimo, sopratutto dal lato del divertimento con la cattura di esemplari di taglia, intendo dai 300/400 gr in su e svariate leccie piccoline rilasciate subito. Poche catture degne di nota, alcune slamate di pesci sempre di taglia ma posso ritenermi soddisfatto.

Per insidiare le leccie stella con bigattino, ho pescato da una scogliera artificiale bassa, con vento debole/moderato alle spalle, che mi ha dato una mano a mantenere ben distesa la lenza madre e il galleggiante rimaneva alla distanza desiderata senza difficoltà. Ecco la foto, scusatemi non ho potuto fare la foto sul punto di pesca perché non avevo il telefono e neanche la fotocamera a portata di mano.

Leccie stella con i bigattini

Pastura fai da te: come prepararla

Prima vi ho parlato di una pastura a base di sarda fatta in casa, in questa uscita di pesca all’ingelse, anzi di pesca con il galleggiante, ho voluto preparare io la pastura per curiosità e per vedere se riuscivo ad avere dei risultati.

Per fare la pastura abbiamo bisogno prima di tutto di un frullatore o qualsiasi altro elettrodomestico che abbia questa funzione, meglio se potente. Gli ingredienti utilizzati sono ottimi anche per produrre pasture per saraghi e orate. Voglio precisare, questo è un metodo casalingo, ma ha dato i suoi frutti, vi consiglio di provarla, vedrete che soddisfazioni!!

  • Ingredienti: pane grattugiato 500gr, sardine intere 300gr, pasta d’acciughe, formaggio grattugiato, olio
  • Preparazione: la preparazione è molto semplice e le dosi potete sceglierle a occhio, dipende da quanta pastura volete produrre. L’importante è dosare bene il pane con le sardine. Avremo bisogno di un frullatore abbastanza potente che possa tritare facilmente anche le teste. Iniziamo versando mezzo kg di pane grattugiato che sarà la base del preparato, tagliamo a pezzetti le sardine e frulliamo. Dovremo ottenere un composto leggermente umido e oleoso con qualche residuo di sardina qua e la, se non vediamo i pezzi di sardina ancora meglio. Aggiungiamo formaggio grattugiato, pasta d’acciughe e mezzo bicchiere d’acqua, frulliamo di nuovo e piano piano aggiungiamo un po di olio, io ho utilizzato quello avanzato da un barattolo di alici giusto per rafforzare l’odore. Dopo questi passaggi l’impasto è pronto, ora sta a voi regolarne la consistenza sul punto di pesca con dell’acqua di mare.

Se non avete il tempo o la voglia di preparare una pastura in casa, vi consiglio l’acquisto di pasture già pronte molto attraenti. Veloci da preparare, dovrete solo aggiungere l’acqua a vostro gradimento.